Guarire il diabete in tre settimane

Abbiamo appena letto uno dei paragrafi iniziali del libro “Guarire il diabete in tre settimane” edito da Tecniche Nuove e presentato questo aprile 2013 sia a Roma che a Milano, parole che quanto meno ci inchiodano increduli se credere o meno a questo programma, che viene illustrato nei minimi dettagli come molto efficace nella guarigione completa di una delle malattie più attuali del nostro mondo supercivilizzato e che, se sottovalutato, conduce a gravi menomazioni e alla morte. 

Sembra impossibile che sia sufficiente cambiare tipo di alimentazione, attività fisica e abitudini di vita, per uscire dal tunnel di questa terribile malattia come affermano i due autori, il microbiologo e nutrizionista americano Robert Young, padre della dieta alcalina incentrata sull’equilibrio acido-basico, da 25 anni riconosciuto come uno dei maggiori scienziati a livello mondiale, e Matt Traverso, esperto di coaching del benessere e autore di numerosi testi sulla salute naturale, tra i quali il best-seller “La Nuova Biologia della Salute”. Young ha collaborato con l’Università di Miami sulla cura del diabete ed è Presidente della Fondazione “pH Miracle Living Center” .

Per far capire meglio ai lettori di cosa si tratti, abbiamo posto alcune domande chiave proprio a Matt Traverso, che in parole semplici ci ha dato informazioni chiare e incoraggianti su cosa sia e come funzioni il metodo fondato sul pH alcalinino

Stile di vita e stress elettromagnetici cause di malattia

Nel libro si riscontrano altri suggerimenti utili, per quanto riguarda l’esercizio fisico e lo stile di vita in genere. Per esempio abbiamo scoperto che mantenere un livello di stress contenuto, sarebbe fondamentale per mantenere valide le difese del nostro organismo, affinché i leucociti possano continuare a esercitare il loro ruolo di guardiani della salute. Ma non ci sono soltanto gli stress fisici – come per esempio una esagerata attività fisica anaerobica – o gli stress psicologici dovuti all’ansia da superlavoro, da carichi eccessivi , da ambienti innaturali, ma esistono anche stress dai quali facciamo fatica a difenderci perché non ne siamo consapevoli. Come gli stress dovuti all’esposizione di campi elettromagnetici.

Scrive O. Young che siamo costantemente bombardati da onde elettromagnetiche ad altissima frequenza derivanti dall’uso di: telefoni cellulari, tv, radio, oltre a segnali di microonde, satellitari, ma non solo.

  • Le cinque fonti più potenti di EMF, che andrebbero evitate , a parere di Young e Traverso, sono i trasformatori ad alta tensione (pali della luce e del telefono), ma anche quelli a bassa tensione come tutti i dispositivi elettronici, i monitor dei televisori, dei videoregistratori e dei computer.

Pensiamo – scrive O. Young – che gli effetti a lungo termine dei telefoni cellulari sono tuttora ignoti sul cervello umano. Basti pensare che i leucociti vengono paralizzati dai campi elettromagnetici.

Come lo stress psicologico può condurre al diabete

E chi potrebbe pensare che emozioni forti e l’incapacità di gestire un sano equilibrio psichico possano di per sé condurre a favorire il diabete? Vediamo come.

L’attacco mentale – spiegano gli autori, chiamando cosi le forti emozioni mal gestite – invia segnali al sistema limbico che controlla la nostra risposta emotiva e segnala alle ghiandole surrenali di secernere adrenalina , che è l’ormone della reazione di attacco o fuga. L’adrenalina segnala al fegato e ai muscoli d rilasciare il glicogeno, che a sua volta fa salire il livello degli zuccheri nel sangue. Questo fenomeno segnala immediatamente al pancreas di rilasciare l’insulina da legare agli zuccheri, per poterli trasportare alle cellule e utilizzarli per produrre energia. Infatti l’incremento di energia aiuta a sostenere il corpo nelle situazioni di stress emotivo.

Se le emozioni sono limitate, l’evento allarmante verrebbe gestito fisicamente e tutto ben presto tornerebbe nella norma e in equilibrio, ma il problema sorge quando le emozioni sono come un rubinetto aperto – dicono gli autori – e alla fine straripano.

In conclusione, se lo stress emozionale permane ed è continuato, il risultato è che le ghiandole surrenali vanno in esaurimento, portando a una scomposizione delle cellule dell’organismo, allo scopo di ottenere dei livelli di zuccheri al passo col fabbisogno di energia. Ma questo porta anche a un aumento degli acidi, con dolore alle ossa e ai muscoli, insulino-resistenza, ipoglicemia e iperglicemia.

Due parole sugli alimenti

Interessante il capitolo sugli alimenti che guariscono e gli alimenti che uccidono. Tra quelli “buoni” rientrano tutti i cibi di colore verde, essenziali per una forma fisica ottimale, ma anche cipolla e aglio, nel passato considerate alla stregua di piante medicinali. L’avocado è considerato l’alimento perfetto per chi ha la glicemia alta, per le sue componenti fitochimiche ridurrebbe del 58% il rischio di diabete di tipo 2. E ancora tutti i germogli , dalla soia alle lenticchie ai fagioli, coltivandoseli preferibilmente da sé, anche in casa. I germogli favoriscono l’alcalinizzazione e l’organizzazione cellulare. Il cetriolo per il basso tenore zuccherino e la quantità di potassio, conosciuto già dagli antichi egizi, greci e romani. E ancora i broccoli freschi, il pomodoro, contribuisce a eliminare l’acido urico e l’acido solforico, purifica il fegato. Tra la frutta, da ridurre drasticamente per chi è diabetico, si possono mangiare i pompelmi, i limoni e i limes. La noce di cocco, perché nonostante l’elevato livello di grassi (olio di cocco), si tratta di grassi buoni.

Tra gi alimenti nocivi , per prime gli autori inseriscono le carni, tutte le carni, perché contengono elevate concentrazioni di batteri, lieviti e funghi che acidificano. Inoltre occorre diminuire il consumo di cereali, quindi riso, pasta, pane, perché vengono scomposti in zuccheri, producendo acidità.

Ci sarebbe di che aprire un dibattito in tal senso, oltre che approfondire quanto le ricerche hanno riscontrato, per ciò che riguarda l’alimentazione prima di tutto, ma anche lo stile di vita in generale , un Forum on line potrebbe essere stimolante per i lettori, cui lasciamo la parola.

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